La missione Proba-3 dell’Agenzia Spaziale Europea inaugura un’era rivoluzionaria nello studio dei fenomeni solari.
L’umanità è sempre stata affascinata dal cielo stellato, soprattutto durante le eclissi solari, eventi in cui le leggi della natura sembrano capovolgersi. Prima dell’avvento dell’astronomia moderna, questi eventi erano spesso interpretati in chiave mitologica o religiosa, alimentando una curiosità che persiste ancora oggi.
Questo mese, tale fascinazione ha compiuto un passo avanti straordinario con il lancio della missione Proba-3 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Questo progetto innovativo permetterà agli scienziati di creare eclissi solari artificiali su richiesta per scopi di ricerca. Composta dai satelliti gemelli Occulter e Coronagraph, la missione Proba-3 vedrà i due veicoli lavorare in sincronia per proiettare un’ombra controllata con estrema precisione, consentendo l’osservazione prolungata della tenue corona solare che circonda il Sole.
Tecnologia di precisione senza precedenti
I satelliti gemelli di Proba-3, lanciati all’inizio di questo mese dal centro spaziale Satish Dhawan in India, hanno dimensioni simili a quelle di una lavatrice. Una volta in orbita, l’Occulter si allineerà con il Sole utilizzando un disco che fungerà da sostituto della Luna, proiettando un’ombra sul Coronagraph, il quale potrà così studiare il fenomeno come durante un’eclissi naturale.
Tuttavia, ciò che rende la missione davvero speciale è l’incredibile livello di precisione richiesto: per avere successo, i satelliti devono posizionarsi con un’accuratezza pari allo spessore medio di un’unghia, pur trovandosi a una distanza equivalente a un campo da calcio e mezzo, il tutto mentre orbitano rapidamente attorno alla Terra.
Se tutto procederà come previsto, il satellite Coronagraph raccoglierà dati sulla corona solare, l’atmosfera esterna del Sole, estremamente calda e solitamente nascosta dal bagliore della stella. Una volta operativi, i satelliti completeranno un’orbita terrestre ogni 19 ore in un’orbita ellittica irregolare. Due volte a settimana, trascorreranno sei ore a creare e studiare eclissi artificiali, mentre in altri momenti eseguiranno esperimenti di volo in formazione.
Svelare i misteri solari e il futuro del volo in formazione
Gli scienziati sperano che le eclissi artificiali consentano di esplorare il mistero della corona solare, che è circa 200 volte più calda della superficie stessa del Sole. La corona genera inoltre il vento solare e le espulsioni di massa coronale, fenomeni che possono influenzare tecnologie sia in orbita che sulla Terra.
Ma il vero lascito della missione potrebbe risiedere nella sua straordinaria precisione orbitale. Le lezioni apprese potrebbero un giorno essere applicate a coppie di satelliti più grandi, capaci di bloccare la luce delle stelle per consentire la ricerca di nuovi pianeti.
“Immaginate più piattaforme che lavorano insieme per formare telescopi virtuali o array ad alta capacità di osservazione,” ha dichiarato l’ESA. Gli scienziati di Proba-3 prevedono che le prime osservazioni delle eclissi inizieranno tra circa quattro mesi.